L’OCSE e l’evoluzione della fiscalità internazionale
L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) sta affrontando le sfide della fiscalità internazionale con un approccio a due pilastri, come concordato dall’Inclusive Framework (IC) del Progetto BEPS (Base Erosion and Profit Shifting) dell’OCSE/G20 nel 2021. Il progetto BEPS ha fatto significativi progressi nel definire misure per prevenire il trasferimento artificioso di utili da parte delle imprese multinazionali (MNE).
Il Pillar One si concentra sull’allocazione degli utili e sul concetto di nexus. Si allontana dalla tassazione tradizionale basata sulla “presenza fisica” trasferendo i diritti di tassazione alle giurisdizioni in cui si verificano le attività commerciali e i profitti sono generati, noti come market jurisdictions. Le disposizioni del Pillar One si applicano solo alle multinazionali di maggiori dimensioni, ovvero quelle con ricavi globali superiori a 20 miliardi di euro e un margine di utile prima delle imposte superiore al 10%.
L’approccio del Pillar One è complesso tecnicamente e comporterà l’insorgenza di nuovi diritti di tassazione a favore delle market jurisdictions. Questo consentirà la tassazione degli utili residui nelle giurisdizioni che generano almeno 1 milione di euro di entrate (250.000 euro per le giurisdizioni con un PIL inferiore a 40 miliardi di euro). L’allocazione di un profitto minimo per le funzioni routinarie connesse alle attività di marketing e distribuzione è un altro aspetto del Pillar One.
Il Pillar Two introduce un’aliquota fiscale minima globale del 15% per ridurre l’incentivo per le MNE di operare in giurisdizioni a bassa fiscalità, limitare la concorrenza fiscale tra Stati e favorire la sostenibilità dell’imposta sul reddito. Questo pilastro mira a garantire che le imprese multinazionali paghino una quantità ragionevole di imposte nei paesi in cui generano profitti, evitando di sfruttare le lacune del sistema fiscale internazionale.
In sintesi, il Pillar One e il Pillar Two rappresentano un nuovo approccio alla tassazione internazionale delle imprese multinazionali, che mira a prevenire il trasferimento artificioso di utili e garantire che le MNE paghino una quantità equa di imposte nei paesi in cui generano profitti.